Più di 90 giovani talenti creativi provenienti da 5 paesi – Gabon, Mozambico, Regno Unito, Stati Uniti d’America e rifugiati, richiedenti asilo e migranti residenti in Italia – hanno liberato la parola “Sud” da connotazioni ideologiche, investendola di significati personali, in occasione di “Where is South?”, una mostra virtuale presentata da Moleskine Foundation. La mostra sarà visibile sul profilo Instagram di Moleskine Foundation dal 1 ottobre al 30 ottobre 2020.
L’iniziativa online invita i visitatori a interrogarsi sul significato collettivo del termine “Sud globale”: si tratta di una dichiarazione politica, di un modo per contrapporre tra loro le regioni del mondo, per etichettare una parte del pianeta come inferiore, meno sviluppata, impoverita? Le opere in mostra sono il risultato creativo di AtWork, il workshop educativo itinerante di Moleskine Foundation, nato con l’obiettivo di valorizzare il potenziale creativo dei giovani attraverso il pensiero critico, un intenso dibattito e un percorso di scoperta personale. I workshop sono condotti da Simon Njami, advisor della Fondazione e co-creatore di AtWork, nonché illustre autore e curatore di arte contemporanea.
Presentando oltre 90 taccuini Moleskine riadattati, decorati e trasformati in opere d’arte dense di significato, la mostra ridefinisce il significato di una parola carica di connotazioni ideologiche, in un momento storico in cui si discute della necessità di creare una società più equa in un mondo post-pandemia. Utilizzando pittura, collage, forbici, seghe, cavi, catene e molto altro ancora, i partecipanti AtWork danno vita a opere che accendono il dibattito e sfidano i concetti di indipendenza, identità, confini (sia reali che immaginari), storia, memoria, riconoscimento di sé e consapevolezza. Tra i partecipanti – tutti di età compresa tra i 18 e i 27 anni – coreografi, imprenditori, curatori, stilisti, registi, fotografi, fondatori e leader di associazioni non-profit, poeti, artisti visivi, direttori artistici e altri artisti emergenti.
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